La libertà dell’indipendenza

La mia nonna paterna, donna indipendente e dall’inconsapevole femminismo, era la moglie del calzolaio del quartiere. Non ho mai conosciuto il mio nonno paterno, ma, da ciò che mi raccontano, il gene sacro dell’autoironia l’ho ereditato da lui, dal calzolaio del quartiere San Berillo.
La mia nonna paterna da bambina mi ripeteva sempre: “a nunnuzza u megghiu maritu è u travagghiu, è u travagghiu ca ti fa libera”.
Da ragazzina il mio prof di lettere, il mio primo amore, mi ripeteva sempre: “Giusi leggi, leggi più che puoi, perché è la cultura che ti renderà libera”.
Io poi ho fatto 2+2 e sono arrivata alla conclusione che il lavoro e la cultura mi avrebbero resa libera.
I soldi non dispiacciono a nessuno: non si miete il grano senza aspettarsi una ricompensa.
Ma non sono i soldi a renderci liberi.
Sono il lavoro e quel che sappiamo a renderci liberi.
Io l’avrei detta così. E forse anche un calzolaio…

Giusi Lo Bianco
#chiacchiereefilosofia